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Transizione. E’ così che si chiama il periodo che stiamo attraversando. Questa pandemia ha accelerato i tempi obbligandoci a rinunciare alla comfort zone, a prendere decisioni più difficili ma salutari, sostenibili per noi e per il futuro delle prossime generazioni.

auto elettrica aziendale in ricarica

 

Il fleet manager, a parte i cambiamenti personali che può implementare a riguardo, ha anche la responsabilità di assicurare un livello basso di emissioni CO2 della sua flotta. Le nuove normative europee vanno in questa direzione e il report di IEA del 2018 ha previsto che entro il 2030, il 15% della flotta di veicoli globale sarà elettrica.

 

Questa transizione all’ibrido o all’elettrico è molto discussa per tanti motivi: performance di guida, competenze diverse di manutenzione, scarsa autonomia dei mezzi, costi per ora molto alti e una infrastruttura insufficiente. Per quanto sia importante abbassare le emissioni della flotta mediante un rinnovo del parco mezzi, ora il tutto costituisce una sfida per i responsabili delle flotte. 

 

Quali sono i fleet manager che possono assumersi i rischi di una tale transizione e a cosa vanno incontro?

 

Se stai leggendo questo articolo probabilmente sei uno di loro o lo diventerai. Puoi lasciare un’impronta green sulla terra e puoi dimostrare che sei responsabile nel salvaguardare l’ambiente. E hai un parco mezzi che può essere adattato a standard sostenibili.

Per ora è prematuro parlare della presenza a larga scala di camion elettrici o ibridi sulle nostre strade, anche se i primi passi si vedono già: varie case automobilistiche hanno già in cantiere modelli di mezzi pesanti a batteria elettrica. La modalità stradale di trasporto continua ad essere la preferita in UE: gli autocarri trasportano il 73% (in Italia oltre l’80%) delle merci movimentate su terra Dossier Trasporto Merci 2020), confermando che l’autotrasporto ha un posto importante tra le attività economiche che contribuiscono alla crescita dell’Unione Europea e del nostro Paese. Considerando che il passaggio verso un mondo elettrico nei trasporti è ormai una certezza, il potenziale di crescita per il mercato dei camion elettrici o ibridi è molto significativo nell’arco dei prossimi 10 anni.

 

Se parliamo di auto M1 e N1, gli investimenti da fare da parte delle aziende per passare a una flotta di veicoli elettrici non sono indifferenti. Gli incentivi auto aziendali però possono essere un buon punto di partenza per aiutarti a rendere green parte della tua flotta.

 

Il mercato italiano delle ibride ed elettriche

 

Il mercato italiano delle ibride è decisamente in crescita con un incremento di oltre 262% tra gennaio-marzo 2021 rispetto all’anno scorso. Detto ciò, la quota delle ibride in Italia è arrivata a 30% di nuove immatricolazioni nei primi 3 mesi del 2021 e nel noleggio a lungo termine ha sfiorato il 35%. Perdono terreno le auto a benzina con – 4,8%.

 

Alla quota delle ibride si avvicinano anche le elettriche con +146% di incremento nello stesso periodo. Secondo i dati il boom dei cosiddetti BEV, veicoli elettrici è stato stranamente proprio l’anno 2020: sembra che la pandemia ha indotto anche un cambiamento di mentalità.

(Fonte dati: Unrae e L’automobile Maggio 2021)

Ma andiamo al punto: meglio auto aziendale elettrica o ibrida?

 

E’ molto difficile dare una risposta netta a questa domanda. Sicuramente la scelta è influenzata dal budget che si ha a disposizione, dal tipo di attività che l’azienda deve compiere, dalla disponibilità che ha per elettrificare la flotta e perché no, dai gusti.

 

Qui interviene il ruolo del fleet manager che deve adattarsi al cambiamento e acquisire competenze e informazioni, così da poter prendere la decisione giusta per il suo parco mezzi.

 

Parafrasando le parole di @AMarchettiT (twitter) l’ibrido è stato sempre visto come “il rospo” delle auto che ora diventa il principe del mercato italiano.

 

Tipi di auto ibride, le più scelte dagli italiani e cosa c’è da sapere prima di acquistarne una

 

Prima di investire nelle auto aziendali ibride il fleet manager deve prendere in considerazione diversi aspetti.

 

Come punto di partenza, bisogna che abbia ben presente che ci sono tante tecnologie e tanti tipi di auto ibride sul mercato. Il numero di modelli e allestimenti arriva per ora ad oltre 200. Un dato alto più del doppio rispetto al GPL o alle elettriche.

 

La maggiore differenziazione tra le hybrid e che sono divise in 3 macro-categorie.

Mild Hybrid

Tradotto come ibrido leggero è l’auto ibrida che si avvicina il di più alle classiche auto perché ha solamente un livello di ibridazione. La più economica delle hybrid è formata da una parte combustibile + una parte elettrica molto sviluppata che si ricarica tramite il generatore in dotazione permettendo così di abbassare le emissioni. Non va mai solo a modalità elettrica e i principali fornitori di questa tipologia sono Suzuki e Renault.

 

Full Hybrid

A differenza della prima categoria, queste auto sostituiscono il generatore alla batteria di ioni di litio ed è costituita su due livelli di ibridazione. Offre efficienza e consumi bassi soprattutto in città dove si frena e ci si ferma di più. La batteria una volta caricata permette all’auto di funzionare per tratti limitati con solo l’energia elettrica.

 

Plug-in Hybrid

Il top di gamma delle auto ibride dal punto di vista delle emissioni, ma anche dal prezzo. Con il costo più elevato è la hybrid più elettrica di tutte perché permette la ricarica della batteria a casa e offre un’autonomia elettrica di circa 50 km. Abbatte i consumi e le emissioni mantenendo un livello superiore di comfort. Tra i fornitori: KIA, BMW, VW e Mercedes EQ.

 

Le auto ibride più scelte dagli italiani sono le mild hybrid con 50%, il 29% le plug-in e solo 12% le full hybrid. (L’Automobile, Maggio 2021).

 

I vantaggi delle auto aziendali ibride:

  • Vantaggi fiscali – esenzione dal pagamento del bollo;

  • Maggiore comfort rispetto alle auto a base di petrolio;

  • Livello molto basso delle emissioni;

  • Un buon compromesso per iniziare ad elettrificare la flotta.

 

Leggi anche: Perché scegliere l’elettrico?

 

E se volessi un’auto aziendale elettrica? Che vantaggi porterei alla mia flotta commerciale?

 

La scelta sugli EV sta aumentando e le aziende hanno la possibilità di trovare un EV adatto alla loro gamma di prezzo e requisiti di guida di più rispetto a qualche anno fa. Secondo l’andamento del mercato, l’ecosistema EV delle flotte elettriche e ibride tenderà a crescere sempre di più dal momento che nel gioco entreranno sempre più stakeholders.

 

E a proposito di investitori e dubbi sull’elettrificazione delle flotta commerciale, The Climate Change con il programma EV100 membership ha creato questa community, ora formata da 108 membri. Insieme si sono presi l’incarico di passare le loro flotte all’elettrico entro il 2030. Nell’impegno c’è sia il cambiamento del parco auto sia l’installazione di punti di ricarica per il loro personale e/o per i loro clienti.

 

Le barriere comuni percepite dai vari fleet manager implicati nel progetto sono:

 

  • Il prezzo di acquisto (attualmente più alto) dei veicoli elettrici, che richiede maggiori investimenti;

  • Come ottimizzare il finanziamento di un veicolo elettrico per ridurre il TCO a livelli prossimi all’ICE;

  • Come determinare se un veicolo elettrico è un veicolo sostitutivo adatto per uno specifico ciclo di lavoro, in particolare sul tema dell’autonomia.

  • La velocità di ricarica è compatibile con il ciclo di lavoro del conducente del veicolo?

  • Qual è la potenza del caricabatterie migliore? Ed è conveniente? Quali approcci finanziari sono adatti?

  • Che tipo di strategia di ricarica è richiesta nei luoghi di lavoro, a casa o nella rete di ricarica pubblica?

  • Come si rimborsa la ricarica a domicilio?

  • L’infrastruttura elettrica di un sito può ospitare più caricatori?

 

Per fare parte della EV100 community bisogna pagare una tassa di membership. Per ora sembra che non ci sia nessuna azienda italiana iscritta.

 

Come appena visto, sono comuni le preoccupazioni tra i fleet manager e la prima preoccupazione è l’infrastruttura. C’è bisogno di migliorarla per supportare il numero di EV e rendere sicuro l’investimento nell’elettrico al più presto, dato che le norme europee diventano sempre più rigide per quel che riguarda la riduzione delle emissioni.

 

I vantaggi di avere nel parco mezzi un’auto elettrica sono in ogni caso:

  • Zero emissioni;

  • Incentivi per l’acquisto dell’auto;

  • Valore aggiunto per l’immagine del brand;

  • Manutenzione ridotta;

  • Costi di esercizio inferiori.

 

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Prima di acquistare un auto aziendale elettrica il fleet manager deve:

  • Scegliere i tipi di veicoli adatti;

  • Valutare i requisiti di ricarica;

  • Valutare il costo aggiuntivo per l’acquisto di nuovi mezzi EV;

  • Considerare i gestori più convenienti;

  • Valutare l’investimento in una infrastruttura di ricarica propria;

  • Richiedere i permessi necessari e preparare la documentazione;

  • Creare nuovi modi per gestire e ottimizzare i costi dell’attuale flotta;

  • Valutare i potenziali fornitori adatti al modello di business e alla tipologia di lavoro aziendale;

  • Valutare le officine disponibili per interventi sulle EV della tua potenziale flotta EV o valutare di formare del personale aziendale.

 

Appoggiarsi ad un sistema telematico per la gestione delle flotte permette al fleet manager di avere consulenza aggiuntiva nel processo di ricerca ma anche radunare informazioni importanti su quelle che sono le necessità e le caratteristiche del parco mezzi.

 

Essere al corrente su quello che è lo stile di guida generale della flotta, la media dei consumi, lo storico dei viaggi e tenere il tracciamento di questi dati aiuta il fleet manager a valutare che tipologie di mezzi possono essere più adatti per sostituire la flotta attuale.

 

Un sistema telematico per la gestione delle auto aziendali elettriche è utile per togliere il dubbio della scarsa infrastruttura tramite l’ottimizzazione dei percorsi in base ai punti di interesse (POI), secondo ciascun autonomia di ogni mezzo e secondo l’orario di arrivo.

Il Portale SafeFleet soddisfa i bisogni essenziali di tracking della tua flotta. Il software per la gestione delle flotte aziendali è uno strumento utile e flessibile con il quale puoi iniziare ad ottimizzare la tua attività, grazie al controllo dei veicoli fornito dalla tecnologia GPS.

 

In più, SafeFleet offre anche un sistema completo per quanto riguarda la ricarica dei veicoli elettrici: colonnine di ricarica a 22 kW o 43 kW in AC e 50 kW o 75 kW in DC, e un sistema di controllo e pagamento delle ricariche.

 

Scegli SafeFleet per gestire al meglio la transizione all’elettrico del tuo parco mezzi!

gestione flotta auto elettriche

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