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Termini come elettrico, ibrido, car sharing, car pooling, tutti collegati alla sostenibilità, sono emersi già da anni, addirittura dell’elettrico si parlava già sul finire dell’Ottocento, quando forse la mobilità era ancora più elettrica di adesso. Ma il petrolio ha cambiato gli orizzonti.

 

traffico mobilità

 

La transizione inversa odierna dal petrolio all’elettrico (e quindi da emissioni inquinanti all’ecosostenibilità) ha fatto nascere concetti come car sharing e car pooling: tali concetti facilitano la vita dei soggetti privati e aziendali, aiutandoli a diventare più sostenibili. In mancanza di mezzi personali o aziendali infatti, le due modalità di usufrutto dei veicoli in prestito temporaneo o tramite la condivisione con altri peer sembrano essere le alternative di un futuro sostenibile: si risparmia certamente con il carburante, l’ambiente ne guadagna così come l’azienda, tra costi di assicurazione, noleggio, fringe benefit etc.

Facciamo chiarezza su che cosa sono il car sharing e il car pooling

 

Il car sharing è una modalità di prenotazione e uso di un veicolo per un certo periodo di tempo, solitamente a pagamento. Si tratta di veicoli messi a disposizione dai comuni o dalle aziende di noleggio destinate all’uso di una persona. Il car sharing comporta la prenotazione del mezzo per l’intervallo di interesse ed è dedicata in genere solamente ad una persona, ovvero l’autista.

Il car pooling invece, forse nato ancora prima del car sharing, implica la condivisione di un mezzo in contemporanea da più persone. Solitamente il proprietario del mezzo annuncia tramite le varie piattaforme di car pooling – tra cui la famosa BlaBlaCar – la sua disponibilità a condividere il mezzo proprio con altre persone che hanno lo stesso suo bisogno per quel che riguarda i percorsi.

 

Leggi anche: Come risparmiare benzina e ridurre i consumi

Trasferiti questi concetti a livello corporate, parliamo di car sharing e car pooling aziendale

Il car pooling aziendale, meno comune del car pooling generico, sta prendendo piede anche in Italia. La voglia delle tante imprese italiane di dare il loro apporto in sostenibilità ha reso possibile la condivisione del mezzo aziendale e del percorso casa-lavoro tra colleghi. Sia che si tratti di colleghi della stessa azienda, o di aziende vicine tra di loro, il percorso comune casa-lavoro è quello che li unisce. Sembra un concetto scontato ma non lo è: iniziative di questo genere comportano importanti risparmi economici (di carburante), ecologici (di CO2), oltre a rafforzare le relazioni umane.

Una piattaforma famosa per il carpooling aziendale è Jojob, che vanta 4.288.848 km percorsi in condivisione, casa-lavoro nel 2019, con una tratta media percorsa di 29 km ed equipaggi formati in media da 2,38 passeggeri. Non ancora ai livelli della Blablacar, ha fatto però risparmiare ben 5.892.016 km e ha diminuito di 197.595 i veicoli su strada. Tradotto in 765.962 kg di CO2 in meno e risparmi di 1.966,20 euro grazie alla divisione delle spese di carburante, caselli e parcheggi, per un totale di 1,2 milioni di euro.

Altre piattaforma simili sono Up2Go e BePooler e mettono a disposizione alle aziende una modalità smart per gestire i percorsi condivisi casa-lavoro dei dipendenti.

Soprattutto nello sfondo attuale di pandemia è importante utilizzare strumenti digitali per gestire le prenotazioni e rispettare con cautela le regole sanitarie imposte.

Come funziona invece il corporate car sharing

Il car sharing, nato inizialmente come una soluzione comoda ma di risparmio per gli abitanti delle grandi città, incuriosisce ora e sempre di più i fleet manager aziendali. Tra le responsabilità di un fleet manager c’è anche l’ottimizzazione e la gestione della flotta e il car sharing sembra essere un buon compromesso per raggiungere questo obiettivo.

Purtroppo però ad oggi lo scenario del car sharing aziendale non è il più roseo. Già prima della pandemia in alcune città europee, fornitori come lo startup Oply, Ubeeqo di Europcar Mobility Group e il noleggio di scooter Coup di Robert Bosch GmbH avevano chiuso l’attività a causa della scarsa domanda.

La pandemia ha accelerato questa prevista discesa, prima di tutto a causa dello smart working, in secondo luogo a causa del virus in sé che ha disincentivato la condivisione di ambienti comuni come il mezzo di trasporto: l’utente non si sente più al sicuro su un mezzo precedentemente usato da un altro utilizzatore. Anche se i fornitori di car sharing sono tutti attrezzati per sanificare i loro mezzi, questa paura tuttora esiste. Frost & Sullivan – società di consulenza aziendale che si occupa di ricerche di mercato e analisi strategiche – ha valutato per il 2020 un calo del 25% del mercato del car sharing. Nonostante ciò, aziende come Renault con la Zity e BMW con la ShareNow hanno fiducia nel futuro e hanno investito in città europee e non, riscontrano successo nella popolazione giovane.

Così come nello scenario standard del car sharing, quello aziendale coinvolge nell’utilizzo di un singolo mezzo aziendale più dipendenti in intervalli separati di tempo. Il tutto è possibile tramite una piattaforma digitale che gestisce il parco mezzi e le prenotazioni per ogni macchina/autista. In un contesto aziendale il fleet manager ha modo di gestire tramite app e desktop non solo le prenotazioni, ma anche gli spostamenti dei mezzi, compresi gli interventi di manutenzione e quelli di sanificazione.

La telematica è la tecnologia più utilizzata in queste situazioni e i sistemi telematici diventano indispensabili per il lavoro del fleet manager. Le soluzioni digitali e telematiche, che gli consentono di rendere più veloci o addirittura automatizzare le attività ripetitive, sono di grande aiuto e permettono un aumento dell’efficienza e della sicurezza e una diminuzione dei costi operativi.

 

In definitiva possiamo dire che tra i vantaggi del car sharing aziendale troviamo:

  • Interconnettività e un miglior utilizzo della flotta;

  • Risparmio sui costi di carburante – meno tempi morti e percorsi ottimizzati;

  • Risparmio sui costi fissi: assicurazione, bollo, tassazione del fringe benefit, parcheggio, etc.;

  • Diminuzione delle emissioni di CO2 della flotta.

 

Un sistema telematico all’avanguardia, che mette a disposizione il monitoraggio a 360 gradi della flotta, la reportistica storica, l’analisi dei dati in tempo reale, controllo dei consumi e accessi, oltre allo spazio dedicato al car sharing aziendale, è il Portale SafeFleet, disponibile online su desktop e App.

 

 

car pooling aziendale

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