A marzo 2019 il Consiglio UE ha dato il via libera alle nuove regole sul trasporto pulito - misure ambiziose per la riduzione delle emissioni CO2 delle auto e furgoni. Gli obiettivi prevedono di:
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ridurre le emissioni di CO2 del 37,5% per le auto nuove e del 31% per i furgoni nuovi entro il 2030;
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affrontare l'impatto sociale della transizione a basse emissioni di carbonio con misure specifiche;
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lavorare per una valutazione delle emissioni durante l’intero ciclo di vita del veicolo;
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arrivare al 2030 con emissioni medie di anidride carbonica (CO2) di 59 g/km per le auto nuove.

Il lockdown ha provocato un calo del 17% delle emissioni globali di CO2 sulle emissioni giornaliere di carbonio
Malgrado tutti gli effetti negativi sulla nostra vita, la pandemia del 2020 ha contribuito a una riduzione delle emissioni di CO2. Secondo lo studio “Temporary reduction in daily global CO2 emissions during the COVID-19 forced confinement”, pubblicato su Nature Climate Change il 19 Maggio 2020: «Il lockdown globale da Covid-19 ha provocato un calo del 17% delle emissioni globali di CO2 sulle emissioni giornaliere di carbonio, un effetto “estremo” ma è improbabile che duri»
All’inizio del 2019 venivano bruciate 100 milioni di tonnellate di CO2 al giorno, invece all’inizio di 2020 la quantità è calata al 83 milioni di tonnellate di CO2 al giorno. (fonte: nature.com, Temporary reduction in daily global CO2 emissions during the COVID-19 forced confinement)
In questo periodo, l'UE reagisce contro la recessione e le conseguenze causate dalla crisi sanitaria attraverso il pacchetto per la ripresa: presentato dalla Commissione europea, ha l'obiettivo di creare un futuro sostenibile rilanciando l'economia attraverso un approccio verde, sociale e digitale.
La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato: "Con il piano per la ripresa trasformiamo l'immane sfida di oggi in possibilità, non soltanto aiutando l'economia a ripartire, ma anche investendo nel nostro futuro: il Green Deal europeo e la digitalizzazione stimoleranno l'occupazione e la crescita, la resilienza delle nostre società e la salubrità dell'ambiente che ci circonda." (fonte)
La tragedia del Covid-19 ci ha aperto gli occhi sul problema della crisi climatica: i dati raccolti in seguito alle politiche di confinamento sono stati d’aiuto per farci capire come progettare e adottare politiche climatiche più efficaci per il futuro.
Cosa sono le emissioni di CO2?
L’emissione di CO₂, cioè di diossido di carbonio noto anche come anidride carbonica, è il principale gas serra nell’atmosfera terrestre: un climalterante, il quale contribuisce all'effetto serra e al surriscaldamento globale del 70%.
In ciascun Paese ogni settore ha una diversa quota di emissioni di CO2. Secondo i dati del Parlamento Europeo, i mezzi di trasporto (inclusi treni e aerei), sono responsabili di circa il 20% delle emissioni totali di gas serra del Vecchio Continente. Durante il lockdown, la mobilità limitata ha generato una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 50% da parte dei mezzi di trasporto.
Ci sono però anche fonti naturali a rilasciare il diossido di carbonio nell’aria: vulcani, geyser, fumarole e dissoluzione di rocce carbonatiche; oggi i vulcani rilasciano in atmosfera circa 130 - 230 milioni di tonnellate di diossido di carbonio ogni anno, ma questa quantità rappresenta meno dell'1% della quantità di diossido di carbonio totale liberata in atmosfera dalle attività umane, che è pari a 27 miliardi di tonnellate all'anno: 50.000 tonnellate al minuto.
Perché sono così pericolose le emissioni di CO2 per il pianeta?
Singolarmente il CO2 ha un potere climalterante inferiore rispetto agli altri gas della categoria GHG - GreenHouse Gases come il metano, protossido di azoto, idrofluorocarburi, però essendo il più utilizzato, la riduzione delle emissioni viene spesso misurata facendo riferimento ad esso.
Aumento di CO2 vuol dire aumento dell’effetto serra e della temperatura media del pianeta; come si può notare nel grafico sotto, c’è un collegamento diretto tra i livelli di CO2 in atmosfera e la temperatura media del nostro pianeta. L’ecosistema non fa in tempo ad adattarsi ad un aumento accentuato delle temperature e il nostro pianeta è in pericolo.
Che misure sono state messe in atto per ridurre le emissioni di CO2?
Il riscaldamento generalizzato del clima terrestre ha fatto sì che molti paesi hanno deciso di firmare il protocollo di Kyōto nel 1997. Un accordo che ha responsabilizzato i paesi a mantenere bassa la soglia delle emissioni - al di sotto di 450 ppm - per impedire al pianeta di rendere la propria temperatura media nel 2040 di 2 gradi più calda.
Alla Conferenza sul Clima di Parigi (COP21) del dicembre 2015, 195 paesi hanno adottato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale, l’accordo di Parigi. L’accordo è entrato in vigore il 4 novembre del 2016 e rappresenta il quadro di riferimento per le azioni globali di riduzione delle emissioni di gas di serra.
Proprio adesso, all’inizio di ottobre 2020, a Bruxelles è stato approvato l'emendamento alla legge per il clima con il nuovo target che prevede una riduzione del 60% delle emissioni di CO2.
Come ridurre le emissioni di CO2?
Come privati, possiamo:
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sostenere gli spostamenti a piedi, in bicicletta o bicicletta elettrica, laddove è possibile;
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proteggere i boschi, gli alberi e i terreni agricoli;
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riciclare e comprare localmente;
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scegliere di acquistare prodotti da distanze ridotte;
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investire in capi sostenibili.
Come aziende in possesso di una flotta di automezzi, possiamo parlare invece dell’ottimizzazione dei percorsi dei veicoli, che può essere un punto di partenza per le aziende che vogliono dare il loro apporto al diminuire l'effetto serra della Terra.
Ridurre le emissioni CO2 delle auto è possibile con l’aiuto di un sistema di monitoraggio satellitare. Oltre alla visualizzazione di posizione e direzione di marcia, SafeFleet è un servizio che migliora l’attività complessiva della tua flotta mediante una gestione accurata del parco mezzi. Ottimizzare i percorsi con mappe aggiornate e tramite avvisi in tempo reale sui percorsi più trafficati è una scelta sostenibile sia per l’ambiente sia per la produttività della tua azienda.
L’ottimizzazione dei percorsi viene eseguita utilizzando un software integrato con la soluzione di localizzazione e contribuisce ad un incremento di efficienza tramite:
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Pianificazione automatica della giornata lavorativa - percorsi programmati secondo il tipo di mezzo e consegna
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Aumento della soddisfazione dei clienti - orari pianificati per soddisfare le esigenze di ogni cliente, con la possibilità di informare i clienti sui tempi di arrivo
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Riduzione dei costi operazionali - meno tempo perso in traffico, meno consumo, tempi ottimizzati
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Facile adattamento ai cambiamenti di programma lavorativo - servizio automatizzato in grado di aggiornare il percorso secondo i cambiamenti di programma dell’autista, del cliente o secondo l’andamento del traffico
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Riduzione delle emissioni di CO2 delle auto - percorrere distanze inferiori si traduce in minori costi, minor utilizzo e spreco di carburante e minor inquinamento.