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Guidare stanchi senza aver riposato le ore richieste è come guidare ubriachi, lo conferma uno studio recente.

Sulla base di queste conoscenze e con il supporto del Dott. Gundolf Meyer Hentschel, CEO del Meyer Hentschel Institute, Ford ha realizzato una tuta in grado di riconoscere se il conducente mostra i primi segnali di stanchezza e avrebbe bisogno di una pausa. Questa tuta chiamata “Sleep Suit” permette di sentire l’effetto dello spossamento vissuto dai conducenti molto stanchi e viene utilizzata attualmente nei corsi di guida sicura.

 

stanchezza alla guida effetti

 

Proprio il coordinatore del progetto afferma che “Guidare quando si è stanchi significa guidare come uno zombie, diventando un pericolo per sé stessi, per i passeggeri e per gli altri utenti della strada”. Ecco perché la stanchezza alla guida è una delle cause principali di incidenti stradali in Italia.

Incidenti stradali in Italia 2021

 Le statistiche ACI-ISTAT più recenti ci dicono che l’Italia è riuscita a ridurre gli incendi dell’ultimo decennio – 2010-2020 – del 42%, senza raggiungere l’obiettivo prefissato del 50%.

Anche se la riduzione è sostanziosa e incoraggiante per il futuro, i dati del semestre gennaio-giugno 2021 rilevano un aumento degli incidenti stradali in Italia rispetto allo stesso periodo del 2020:

  • +31,3% numero di incidenti stradali con lesioni a persone

  • +28,1% feriti

  • +22,3% vittime

Il dato va comunque analizzato anche nel contesto Covid, che ha ridotto il traffico stradale nel 2020 più di quanto nel 2021. Risultati positivi, invece, otteniamo se mettiamo a confronto il primo semestre del 2021 con i dati dell’incidentalità stradale registrata negli anni 2017-2019 (benchmark per l’obiettivo europeo 2030). Si osserva un decremento netto:

  • incidenti stradali -22,5%

  • feriti -27,6%;

  • deceduti -19,8%

 

incidenti stradali italia 2021*fonte ISTAT, dati stimati 

 

Le principali infrazioni commesse negli incidenti stradali in Italia, sono le seguenti:

 

  1. Limiti di velocità non rispettati

  2. Guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di sostanze psicotrope (dove possiamo inserire anche la guida per stanchezza alla guida)

  3. Mancato rispetto della distanza di sicurezza –  la gran parte dei veicoli di adesso riescono a suggerire la distanza adatta grazie ai sistemi ADAS

  4. Utilizzo di dispositivi durante la guida: telefono, schermo auto, altri dispositivi elettronici

  5. Inosservanza degli obblighi in galleria: diminuzione velocità, cambiamento di luce, fondo stradale diverso, raffiche di vento all’uscita;

  6. Esecuzione di manovre non permesse: sorpasso pericoloso, cambio repentino di corsia, guida su corsia di emergenza non giustificata;

  7. Utilizzo di pneumatici non a norma;

  8. Non rispetto delle procedure in caso di incidente– giubbino catarifrangente non indossato, veicolo non messo in sicurezza quando possibile e pericolo non segnalato.

 

Nel 2021 sono state registrate dalla Polizia Stradale 1 milione e 600 mila infrazioni al Codice della Strada.

 

Stanchezza e sonnolenza alla guida:  i sintomi comuni di affaticamento del conducente

Il colpo di sonno è causa di incidente per 1 persona su 5 e se parliamo di autostrada automaticamente prendiamo in considerazione incidenti mortali.

 

I responsabili della flotta e dell’azienda possono aumentare la sicurezza della guida incoraggiando i propri conducenti ad individuare i principali sintomi di affaticamento, al fine di sostare per una pausa qualora si dovessero sentire stanchi o assonnati.

 

Per aiutare a farsi un’idea migliore dei comportamenti a cui prestare attenzione, ecco un breve elenco con i sintomi comuni di affaticamento del conducente come riscontrato dall’Istituto Nazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro (NIOSH):

 

  • Essere svegli per un lungo periodo di tempo;

  • Mancanza di sonno sufficiente per un periodo di diversi giorni – è stato calcolato che dormire meno di 5 ore per notte aumenterebbe di circa 4 volte la probabilità di incidente;

  • Lunghi periodi di inattività o lavoro monotono – come possono essere i lunghi viaggi in autostrada;

  • Disordini del sonno;

  • Farmaci che includono sonnolenza come effetto collaterale;

 

Evidenti invece sono i sintomi come:

  • Addormentarsi al volante;

  • Tempi di reazione lenti alle mutevoli condizioni stradali, ostacoli, traffico o persino pedoni – dopo 17 ore consecutive da svegli, infatti, i riflessi sono paragonabili a quelli di un corpo con 0,5 grammi di alcol nel sangue, la soglia massima consentita dalla legge;

  • Scarso processo decisionale;

  • Deriva di corsia;

  • Visione a tunnel;

  • Confrontarsi con i così chiamati Micro Sleeps (brevi momenti di sonno che durano comunque fino a 30 secondi);

  • Mancanza di memoria sui chilometri percorsi di recente.

Come evitare gli incidenti stradali

Applicare il principio della guida difensiva: tramite la guida difensiva si vuole far conoscere una forma di “allenamento” per i conducenti, cercando di prevedere le prossime manovre da fare, rispettando sempre il Codice della Strada. Lo scopo della guida difensiva è proprio quello di evitare incidenti e anticipare tutte quelle situazioni che possono diventare pericolose.

 

D’altro canto è molto utile seguire i consigli elencati dall’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale per prevenire i rischi della stanchezza alla guida.

 

Ed in ogni caso essere consapevoli che l’improvvisa sonnolenza possa colpire in qualsiasi momento, non solo nelle ore notturne.

 

Leggi anche: La prevenzione degli incidenti con le auto aziendali: come garantire la sicurezza dei dipendenti

 

Tra le altre situazioni a rischio addormentamento ci sono anche:

  • I viaggi lunghi e monotoni: soprattutto nei percorsi regolari come in autostrada, sarebbe meglio fermarsi ogni 2 ore per “staccare” e riposarsi;

  • Guidare dopo aver mangiato: la digestione può causare sonnolenza;

  • Viaggiare da soli: un’altra persona a bordo può aiutare il guidatore a stare sveglio oppure sostituirlo nella guida;

  • Guidare dopo un periodo di stress: la fatica accumulata può farsi sentire all’improvviso;

  • Temperatura elevata: il caldo eccessivo all’interno dell’abitacolo tende a farti stancare più rapidamente.

 

La gestione della fatica del conducente e del parco auto

L’affaticamento del conducente è spesso visto come un pericolo sottovalutato. Non poche volte i conducenti  affrontano lunghi viaggi e orari di guida incoerenti, portando a situazioni in cui si trovano a guidare stanchi e assonnati.

 

La tecnologia può svolgere un ruolo chiave nella riduzione del numero di collisioni legate alla fatica tra i conducenti di flotte. Ad esempio, le caratteristiche del veicolo e le soluzioni ADAS, inclusi gli avvisi di sonnolenza e di deviazione dalla corsia, sono ottimi esempi di tecnologia in grado di rilevare le comuni abitudini di guida assonnate e avvisare i conducenti di rimanere nella propria corsia o di prendere una pausa.

 

D’altro canto, esistono numerosi sistemi per combattere i colpi di sonno, tra questi: collari, bracciali, rilevatori di stanchezza, applicazioni smartphone, volanti di guida anti sonno, auricolari vibranti e/o sonori, non per ultimi cervelli e/o occhi elettronici.

 

Leggi anche: Ore di guida dei mezzi pesanti: quali sono le normative

 

È responsabilità sia delle aziende che dei loro conducenti mantenere la sicurezza in strada e incoraggiare le migliori pratiche al volante. Questo è il motivo per cui SafeFleet aiuta le flotte offrendo vantaggi aggiuntivi per le sue gestioni, come ad esempio:

  • Report sull’attività di guida utili in caso di multe o incidenti;

  • Notifiche sugli eventi di guida – identificare la guida alterata o distratta tramite gli eventi di guida come eccesso di velocità o brusche frenate, consentendo reazioni più rapide da parte dei gestori di flotte a situazioni potenzialmente pericolose;

  • Report a 360 gradi sui percorsi dei conducenti.

 

Installando i sistemi di SafeFleet, le aziende danno la priorità alla sicurezza della flotta e del conducente, ottenendo così un ulteriore livello di visibilità sulle loro operazioni su strada. 

 

SafeFleet offre rapporti sulla gestione del parco mezzi e molte altre soluzioni per la gestione delle manutenzioni e del personale. L’investimento in un sistema smart per gestione flotte può semplificare tutte le attività della flotta, ottimizzare i costi e assicurare maggiore sicurezza.

 

come ridurre gli incidenti flotta aziendale

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